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CHIARE FRESCHE DOLCI ACQUE DI SENIGALLIA. Aspetti storici e situazione attuale

Il titolo del libro di Rossano Morici e Elvio Luzi “Chiare fresche dolci, acque di Senigallia” mostra immediatamente l’atteggiamento degli autori riguardo l’argomento: una attenta e coerente ricostruzione della nostra storia idrica locale e del rapporto che storicamente abbiamo noi tenuto con l’acqua.

Una storia locale dell’acqua che risale all’antico e sfocia in un presente di falsa abbondanza e inquietudine diffusa. Una vicenda impareggiabile che si iscrive nel genere di storie che oggi si mostrano più utili da consultare e interessanti da conoscere.

Il lavoro di Morici e Luzi, concepito nel 2006 e realizzato con il contributo della Provincia di Ancona, si inserisce in un contesto che partendo da lontano, dalla conferenza di Rio del 1992 e di Porto Alegre, giunge fino al documento della Commissione Europea sul riscaldamento globale e “Scenario 2020” sull’agricoltura, possibili crisi dei sistemi idrici localizzati nel Mediterraneo e in Italia sono scenari preoccupanti.

Nel libro vengono esaminati gli aspetti morfologici del territorio di Senigallia, le risorse idriche, ovvero sorgenti e pozzi, e le adduzioni per uso civico, dall’acquedotto cinquecentesco di San Gaudenzio ai condotti che sono stati realizzati nei secoli seguenti, fino alla rete che serve la città attuale.

Un capitolo prende in esame le analisi chimiche e batteriologiche eseguite nel corso degli anni, dalle prime analisi sulla potabilità dell’acqua effettuate alla fine dell’Ottocento fino ad arrivare ai nostri giorni. E’ questo il capitolo che gli autori ritengono il più importante, in quanto permette di considerare le variazioni intervenute nella qualità delle acque nel corso di tre secoli.

Fitofarmaci ed altre sostanze tossiche utilizzate in agricoltura e negli impianti industriali continuano a riversarsi nei fossi, nei fiumi ed a filtrare attraverso i terreni compromettendo le falde sotterranee, parte importante delle nostre riserve idriche. Da venticinque anni Senigallia è approvvigionata con acqua proveniente dalla sorgente di Gorgovivo, non dobbiamo dimenticare che la stessa sorgente di Gorgovivo non può essere considerata per quantità e qualità invariabile nel tempo.

La comunità internazionale deve confrontarsi con l’esigenza di salvaguardare la risorsa idrica esistente e di metterla a disposizione delle comunità più povere che non vi hanno accesso. Le iniziative per l’approvazione di un contratto mondiale dell’acqua hanno come obiettivo l’affermazione di un diritto anche attraverso una gestione pubblica che sottragga questo bene prezioso ad una speculazione mercantile.

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